Analizzare l’User Experience Research di un prodotto o servizio sulla base di ciò che soddisfa l’utente è un ottimo modo per creare progetti di successo. Non sempre sono sufficienti i classici test di usabilità, ma è indispensabile conoscere altri elementi non solo legati all’esperienza utente. Una visione basata sul cliente richiede una profonda conoscenza dei desideri, delle abitudini e delle esigenze.
Cos’è la User Experience Research? Si tratta della fase che precede la progettazione della UX. Il processo si avvale dell’utilizzo di metodi di ricerca qualitativi e quantitativi che si occupano dell’analisi del cliente e dei suoi bisogni, oltre alla data analysis dei dati e dei risultati dell’azienda. Il processo di User Experience Research è utile per progettare il design, l’usabilità e misurarne l’impatto di un nuovo prodotto o di un sito web.
Tra gli strumenti per l’analisi quantitativa si utilizzano principalmente i dati rilevati da Google Analytics. Si tratta di analisi tecnica, svolta con le metriche messe a disposizione da Google, relative alle ricerche più effettuate sul motore di ricerca americano e sul sito internet in rapporto al prodotto o servizio. Dai risultati della ricerca emergeranno, ad esempio, le difficoltà di utilizzo di un prodotto o servizio, documentate da continue ricerche nelle faq o dei manuali d’uso e istruzioni. Cosa ricercano maggiormente gli utenti? Si tratti di una polizza assicurativa a basso costo o una tenda da campeggio, i progettisti avranno elementi per elaborare soluzioni adeguate ai bisogni rilevati oggettivamente dal web o dal sito del produttore. Poi abbiamo strumenti come sondaggi o test, ma questi devono essere condotti su campioni significativi. Spesso agli utenti viene chiesto di svolgere un’attività utilizzando un prodotto o servizio. I test di usabilità quantitativi sono focalizzati sulla raccolta di parametri, come il tempo impiegato per svolgere un determinato compito o il tempo necessario per trovare una determinato comando. Si tratta infatti di individuare elementi misurati numericamente. Una volta raccolti questi dati su un campione di dimensioni adeguate, è possibile utilizzare i risultati per verificare il miglioramento dell’usabilità nel tempo.
Poi abbiamo i metodi qualitativi. Questi sono legati alla rilevazione dei comportamenti attraverso modalità di reale coinvolgimento dell’utente, come il diary study, ovvero l’analisi dell’esperienza utente nel corso di alcuni giorni o settimane. Questi metodi sono adottati per ottenere una comprensione approfondita delle esperienze e della vita quotidiana dei singoli utenti o gruppi di utenti.
Tra metodi qualitativi ricordiamo la ricerca attitudinale che ha l’obiettivo di valutare le ragioni per le quali gli utenti hanno atteggiamenti e sentimenti particolari nei confronti di un’esperienza. Ad esempio, se gli utenti si divertono a utilizzare o meno il prodotto. Per questa ricerca spesso si usano i sondaggi, i questionari o i focus group.
Anche il metodo di ricerca comportamentale, usato nell’indagine qualitativa, si concentra sulle azioni degli utenti che compiono durante l’utilizzo di un prodotto. Può riguardare la navigazione su un sito web o l’utilizzo di una app o di un prodotto. Gli strumenti utilizzati sono A/B test, eye-tracking, analisi del flusso dei clic e rilevazioni sull’usabilità. In effetti spesso emergono delle differenze tra le affermazioni degli utenti e i loro comportamenti messi in atto usando un prodotto e di conseguenza questo metodo può cogliere queste differenze.
La User Research è la fase che deve precedere ogni progetto, sia nell’ambito della creazione di interfacce e contenuti per il web, che nella progettazione di beni o servizi. L’analisi della ricerca degli utenti aiuta a comprendere i modi in cui le persone svolgono le attività e raggiungono gli obiettivi che ritengono importanti. Essa fornisce il contesto e la prospettiva e mette in grado il progettista di rispondere con soluzioni progettuali utili, semplificate e disegnate sui bisogni degli utenti. Condurre attività di ricerca degli utenti aiuta il designer a identificare e affrontare i pregiudizi e le idee sbagliate, che altrimenti sarebbero dannosi per il successo del prodotto.
Dobbiamo rilevare che queste attività richiedono tempo e pianificazione, tuttavia, esse costano molto meno di quanto eventualmente può essere necessario per correggere i difetti dopo l’immissione sul mercato del prodotto o servizio. In più queste attività preliminari alla progettazione possono tornare utili non solo ai design o ai progettisti ma anche ai manager di altre aree perché la conoscenza dell’utente è alla base di una strategia di sviluppo.